Negli ultimi anni è emerso un approccio innovativo per la cura dell’ipertrofia prostatica benigna (IPB): la terapia con vapore acqueo, nota con il nome commerciale Rezum. Si tratta di una tecnica micro-invasiva che mira a ridurre il volume della prostata, alleviando la compressione dell’uretra e migliorando i sintomi urinari, con minore impatto rispetto agli interventi tradizionali.
Negli ultimi anni è emerso un approccio innovativo per la cura dell’ipertrofia prostatica benigna (IPB): la terapia con vapore acqueo, nota con il nome commerciale Rezum. Si tratta di una tecnica micro-invasiva che mira a ridurre il volume della prostata, alleviando la compressione dell’uretra e migliorando i sintomi urinari, con minore impatto rispetto agli interventi tradizionali.
L’intervento viene eseguito in via endoscopica, introducendo uno strumento attraverso l’uretra. Tramite un ago molto sottile si inocula vapore acqueo all’interno dei tessuti prostatici ipertrofici (adenoma), generando una reazione termica che induce la distruzione selettiva del tessuto in eccesso. Nel tempo, il volume prostatico si riduce progressivamente, permettendo il recupero della funzione urinaria.
L’intervento è generalmente eseguibile in day hospital o in regime ambulatoriale, con sedazione leggera e senza necessità di anestesia generale. I pazienti possono dunque tornare a casa lo stesso giorno, con un decorso post-operatorio relativamente rapido.
La terapia con vapore acqueo è adatta a pazienti con IPB sintomatica che non rispondono adeguatamente alle terapie farmacologiche o che desiderano evitare una procedura chirurgica tradizionale. È particolarmente indicata in soggetti giovani e in chi desidera conservare la funzione eiaculatoria.
Tuttavia, non è una tecnica universale: la scelta del trattamento deve essere personalizzata, valutando fattori quali il volume prostatico, la composizione anatomica della ghiandola, eventuali malattie concomitanti e la presenza di ostruzioni anatomiche complesse. In alcuni casi, resta preferibile intervenire con tecniche chirurgiche classiche
In Italia, alcune strutture ospedaliere hanno già iniziato ad offrire la terapia con vapore acqueo anche in regime SSN, con l’obiettivo di ampliare le opzioni terapeutiche per i pazienti e alleviare la pressione sulle liste d’attesa chirurgiche.
I risultati indicano che molti pazienti percepiscono un miglioramento funzionale già nelle prime settimane, con una stabilizzazione dei benefici nel tempo.