La proctologia è la branca specialistica della chirurgia che si occupa della diagnosi e del trattamento delle patologie dell’ano e del retto. Si tratta di disturbi molto diffusi, spesso fonte di dolore, sanguinamento o disagio nella vita quotidiana, ma che possono essere affrontati con soluzioni efficaci e sempre meno invasive.
La proctologia è la branca specialistica della chirurgia che si occupa della diagnosi e del trattamento delle patologie dell’ano e del retto. Si tratta di disturbi molto diffusi, spesso fonte di dolore, sanguinamento o disagio nella vita quotidiana, ma che possono essere affrontati con soluzioni efficaci e sempre meno invasive.
Oggi, grazie all’evoluzione tecnologica e in particolare all’impiego del laser a diodi, la proctologia offre approcci terapeutici mirati che riducono il trauma chirurgico, garantiscono un recupero più rapido e migliorano la qualità di vita del paziente. L’obiettivo non è soltanto la risoluzione della patologia, ma anche la tutela della funzionalità e il massimo rispetto dei tessuti sani.
Prima dell’introduzione del laser a diodi, il trattamento delle patologie proctologiche si basava su tecniche tradizionali di escissione chirurgica o coagulazione termica, spesso associate a dolore post-operatorio significativo, tempi di guarigione più lunghi e maggior rischio di complicanze.
Dopo aver utilizzato una serie di tecniche differenti, il Dott. Luigi Catania ha optato per l’utilizzo del laser
Il laser a diodi rappresenta un’evoluzione importante: consente un’ablazione precisa e selettiva con minimo danno ai tessuti circostanti, riducendo il dolore, accelerando il recupero funzionale e migliorando la qualità della vita del paziente.
L’impiego del laser a diodi consente un controllo preciso del rapporto taglio/coagulo, con limitazione del danno termico sui tessuti circostanti. Questo approccio è associato a minore dolore post-operatorio e a un recupero più rapido delle attività quotidiane, rispetto alla chirurgia tradizionale.
Emorroidi (III–IV grado): trattamento mini-invasivo mediante fotocoagulazione con fibra dedicata (Hemofiber). L’ablazione/coagulazione selettiva riduce il volume dei gavoccioli e favorisce la fibrosi di stabilizzazione.
Fistole anali e perianali: chiusura endocavitaria della fistola preservando lo sfintere, con minime medicazioni e rapido ritorno alla routine. Indicata per fistole transfinteriche basse, medie, alte, uniche o multiple, anche in recidiva o dopo posizionamento di setone.
Sinus pilonidalis (fistola sacrococcigea): trattamento laser mirato in regime mini-invasivo.
Lesioni dermatologiche anali e perianali: vaporizzazione/coagulazione di condilomi e papillomi; gestione selezionata di polipi e altre lesioni su indicazione specialistica. È raccomandata l’aspirazione dei fumi chirurgici e l’uso di DPI.
Nota: in presenza di sospetta neoplasia, il percorso diagnostico-terapeutico viene definito secondo linee guida oncologiche e multidisciplinari.
Hemofiber: fibra con doppia emissione (radiale a 360° e dalla punta) e estremità conica per accesso facilitato e coagulazione precisa. Consente distruzione/restringimento dei tessuti emorroidari con protezione della mucosa e della muscolatura anale. Tra i vantaggi: emissione circonferenziale, connessione luer-lock per fissaggio all’ago introduttivo, migliore transilluminazione del raggio guida e possibilità di lavorare con energie più basse.
HF Ring per fistole: fibra radiale con centimetratura per dosare l’energia in base alla lunghezza del tramite; agevole posizionamento anche in fistole complesse grazie al kit introduttore; rispetto della muscolatura sfinteriale, esecuzione in pochi minuti, combinabile con altre metodiche, con minime o assenti medicazioni e scarsa componente dolorosa.
Precisione di ablazione e coagulazione con risparmio tissutale.
Riduzione del dolore post-operatorio e rapido recupero funzionale.
Approccio mini-invasivo, spesso senza ampie escissioni o splitting.
Possibile integrazione con altre tecniche in casi selezionati.
Visita proctologica con anoscopia/ecografia endoanale se indicata, per definire grado della patologia e candidabilità al laser.
Pianificazione: scelta della fibra e dei parametri energetici in base a sede, lunghezza e tortuosità del tramite (fistole) o grado/prolasso (emorroidi).
Procedura in regime ambulatoriale o day-surgery. È prevista aspirazione dei fumi e l’uso di dispositivi di protezione.
Dimissione e follow-up: medicazioni minime, indicazioni su igiene locale e controlli programmati.
Candidati ideali: emorroidi III–IV grado con prolasso rientrante o fisso; fistole transfinteriche (basse/medie/alte), uniche o multiple, anche recidive; sinus pilonidalis; condilomi/papillomi anali.
Da valutare con cautela: infezioni acute non controllate, coagulopatie non corrette, sospetta natura neoplastica (necessario iter diagnostico).
Il laser sostituisce sempre la chirurgia tradizionale?
No: la scelta dipende da anatomia, grado della patologia e comorbidità. Il laser offre vantaggi mini-invasivi in molte condizioni, ma non è indicato in tutti i casi.
Il dolore post-operatorio è minore?
Sì, la limitazione del danno termico e la coagulazione selettiva si associano in genere a minore dolore post-operatorio.
Sono necessarie medicazioni complesse?
Di norma sono minime o assenti nelle procedure endocavitarie per fistole; si seguono comunque le istruzioni del chirurgo.
Sospendere/adeguare terapie anticoagulanti/antiaggreganti secondo indicazione medica.
Igiene locale e, se richiesto, preparazione intestinale.
Consenso informato dopo colloquio su rischi/benefici e alternative.
Per una valutazione personalizzata e per verificare l’appropriatezza del trattamento laser, prenota una visita proctologica.